Puntata speciale oggi (la numero 21) per  DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini. Oggi si parla di San Valentino, la festa degli innamorati.

 SAN VALENTINO: SOLO BUSINNES?
L’appuntamento più romantico dell’anno è tra noi: San Valentino.

Un giorno, festeggiato in quasi tutto il mondo, in cui le coppie si scambiano regali e il più delle volte organizzano cene a lume di candela per celebrare il loro amore. Se è vero che i sentimenti si dimostrano tutto l’anno e non vanno certo concentrati in un solo giorno, è altrettanto comune che, presi dagli impegni di lavoro e dalla quotidianità, spesso mettiamo un po’ da parte la nostra intimità di coppia, trascurando l’importanza che può avere ritagliarsi uno spazio per rinvigorire la passione e la magia dei cosiddetti “primi tempi”. Ecco allora che San Valentino può divenire un’ occasione (guai se fosse l’unica!) per dedicarci all’amore e organizzare un giorno speciale, a base di coccole, tenendo lontana la routine quotidiana e concedendoci un momento intimo, da vivere immersi in atmosfere intense e sensuali rigorosamente “à deux”. Tradizionalmente romantica o ironicamente sexy: qualunque sia la serata immaginata\desiderata la si può realizzare seguendo il proprio estro.

 

Lo sapevi che…

 La giornata degli innamorati ha origini lontane. Come la maggior parte delle nostre tradizioni è necessario risalire alle feste pagane e all’intervento della religione Cristiana. La festa di San Valentino per la civiltà celtica era il simbolo dell’amore universale e veniva celebrato innalzando un grande palo guarnito di lunghi nastri colorati e addobbato con fiori multicolori, attorno al quale venivano organizzate grandi danze collettive. Ma è sopratutto nell’Antica Roma, infatti, si celebrava la festa dei Lupercali, un rito per propiziare il risveglio della natura e la fertilità delle giovani donne. Tali riti che si celebravano il 15 febbraio prevedevano festeggiamenti sfrenati in cui venivano create coppie estraendole a sorte, mentre per le vie di Roma gli uomini semi-nudi inseguivano giovani con fruste di pelle di capra, per propiziarne la fertilità. L’antico rito pagano fu celebrato fino al V° secolo d.C. quando la Chiesa, che trovava inappropriato un rito con fauni e vergini, decise di santificare la festa a San Valentino. Fu ad opera di Papa Gelasio che San Valentino venne eletto custode degli innamorati. Circa due secoli prima, infatti, il vescovo dell’odierna Terni, venne lapidato e decapitato proprio il 14 febbraio su richiesta dell’imperatore Marco Aurelio Cluadio Quintillo. La sua condanna fu decretata perché colpevole di unire nel matrimonio cristiano alcune coppie, tra cui un giovane pagano e una cristiana. Per questo motivo venne scelto per santificare il giorno degli innamorati anche se la trasformazione di questa data in simbolo d’amore è sicuramente posteriore, facendo rimanere incerta la storia successiva della tradizione.

 

San Valentino ed i suoi simboli…

Oggi il 14 febbraio è divenuto tripudio di simboli che rappresentano l’amore (e tripudio, diciamocelo, del businnes).

Primo fra tutti questi simboli è sicuramente il cuore, che identifica l’insieme della vita e dell’amore, ma anche le immancabili rose rosse, considerate simbolo di amore passionale. Narra infatti la leggenda racconta che San Valentino sentì due giovani fidanzati litigare e che per portare la pace, raccolse una rosa dal suo giardino. Il Santo ne fece dono alla coppia e chiese loro di porre fine ai litigi, rimanendo con loro a pregare perché Dio facesse durare per sempre il loro amore.
Un’altra usanza diffusissima, in verità sopratutto nel mondo anglosassone è quella di inviare cartoline di auguri: le celebri “valentine” che Charlie Brown attendeva sempre invano. Secondo un sondaggio, il 52 per cento dei consumatori americani prevede di mandarne almeno una. L’associazione di settore, la Greeting Card Association, spiega che ogni anno negli Stati Uniti vengono inviati 190 milioni di cartoline, senza contare quelle che bambini e ragazzi si scambiano a scuola”.

Chissà cosa penserebbero gli americani se sapessero che questa “loro” la tradizione pare sia nata in realtà in Francia: sembra infatti che il primo a mandare un messaggio alla moglie per san Valentino fu il duca d’Orléans, nel 1415, mentre era prigioniero nella Torre di Londra in seguito alla battaglia di Agincourt. L’usanza si diffuse molto durante la Rivoluzione americana, e ai primi del Novecento cominciò la produzione di massa delle cartoline. E da noi? In Italia usa piuttosto il più prosaico, ma sempre molto apprezzato, biglietto d’auguri inserito nei fiori o sulla immancabile scatola di cioccolatini.
Un altro grosso business è, in effetti, quello dei dolciumi: si stima che oltre la metà dei consumatori americani ne compreranno per regalarli a san Valentino. Il cioccolato fa la parte del leone, con il 75 per cento del volume di vendite, circa un miliardo di dollari in totale. Chi non ha mai ricevuto dei cioccolatini nel giorno degli innamorati? In passato, infatti, il cioccolato era un alimento raro, molto costoso, a cui si attribuivano grandi poteri magici e quindi un dono davvero prezioso.

Il nesso tra cioccolato e amore (o sesso) risale almeno agli Aztechi: l’imperatore Moctezuma, che regnò sul Messico nel XIV secolo, credeva che il cacao “lo rendesse più virile e gli permettesse di soddisfare meglio il suo harem”.Oggi, il cioccolato si identifica con la dolcezza e la tenerezza del sentimento provato da chi lo regala e, allo stesso tempo, risulta essere un ottimo afrodisiaco con molte proprietà che favoriscono l’eros. Ecco come un semplice cioccolatino riesca a ‘strappare’ a chiunque un sorriso nel giorno più romantico dell’anno.

A proposito di alimenti: sicuramente molte coppie sono alla ricerca di qualche idea stuzzicante per festeggiare al meglio. Quale cibo afrodisiaco prediligere? Caviale, cioccolato, ostriche, aglio (attenzione all’alito!..), zenzero, i chiodi di garofano? Quello che molti non sanno è che una spezia usata abitualmente in cucina ha gli stessi effetti: si tratta del ginseng. In base ad una ricerca effettuata in Canada che ha paragonato centinaia di studi sulle sostanze afrodisiache, sembra che per riaccendere la passione basti sostituire il normale caffè con un ginseng! Il ginseng contiene molecole in grado di migliorare le performance fisiche, donando all’organismo maggiore energia ed essendo direttamente responsabili dell’aumento del desiderio sessuale: il Ginseng peruviano, o Maca, dà forza, aumenta il numero degli spermatozoi e stimola la libido senza effetti collaterali. E poi aumenta il flusso del sangue – in particolare nelle zone genitali – e la produzione degli ormoni responsabili dell’aumento della libido.

 

San Valentino, la crisi economica e l’amore..

Uno studio svedese ha dimostrato che il rapporto a due argina gli effetti negativi legati alle tensioni lavorative. Star bene con il partner aiuta contro lo stress da lavoro. Ma anche come e quanto ci dedichiamo all’attività svolta, può avere una ricaduta sulla relazione. Perché lavoro e coppia sono due ambiti esistenziali che ci assorbono tanto, in tempo ed energie. E sui quali investiamo intensamente. Ma spesso succede che si sovrappongano o si disturbino a vicenda. L’assenza protratta da casa, la precarietà o la perdita del lavoro possono essere causa di crisi e di rotture dei legami sentimentali. È importante capire quanto permettiamo che il lavoro invada la vita privata. Pensiamo al periodo di crisi economica che stiamo vivendo: può accadere di affrontare intensamente una fase particolare e di impegnarsi di più nella propria attività. Ma lo strafare costante fuori casa – e molto poco dentro – può voler dire altre cose. Per esempio che non siamo così uniti, che la relazione funziona proprio perché i due partner sono spesso lontani, che si condivide un’idea di coppia senza riuscire a stare veramente insieme, che gli impegni professionali ci fanno comodo, tutto sommato, per assentarci. Il lavoro che viene sempre prima di tutto, che tiene lontano, che impegna, rappresenta un modo legittimato e indiscutibile per rifuggire dagli impegni familiari e non essere presente all’altro. Un alibi perfetto per coppie pericolanti. O che si reggono proprio sulla lontananza.
Il permesso di assentarsi da casa per motivi lavorativi è stata sempre prerogativa maschile, in parte accordato dalle donne stesse. Ma ora riguarda anche lei, soprattutto se è giovane.
Oggi si parla di work addicted, dipendenza da lavoro. Al di là di un’etichetta diagnostica, il desiderio di realizzarsi ed esprimersi attraverso una professione, a costo di investirci tanto e sacrificare la propria vita privata e familiare, è diventato un obiettivo condiviso e rinforzato. Così, a farne i conti, spesso è la coppia. Erosa sempre di più nei suoi spazi dal lavoro, di uno o entrambi i partner. Non c’è tempo per…, non c’è la forza di…, non si pensa a… Si litiga, si hanno difficoltà sessuali, ci si allontana per colpa del lavoro, una scusa perfetta per non prendere consapevolezza e mettere mano alla propria vita affettiva. Ma si può essere presi dal proprio lavoro e vivere ugualmente relazioni intense e appaganti. Non essendo invadenti con i propri obiettivi e preoccupazioni, non distraendosi dall’altro per troppo tempo, rendendolo partecipe, sapendolo cercare e ritrovare, condividendo e spronando desideri, interessi, curiosità, possibilità. Bisogna intrattenersi con l’altro invece di sfuggirgli, inventarsi il momento dell’amore invece di trovarlo solo se avanza tempo. Alla coppia servono spazi, intensità, continuità, condivisione. E impegno. Per evitare di allentare l’intesa, si deve aver voglia di prendersi delle “vacanze” insieme al partner, al di là di un effettivo viaggio. Soprattutto dobbiamo chiederci se si ha voglia di impegnarsi davvero. E chissà che un, in fondo banale, San Valentino, con tutto il suo businnes e la sua dose di conformismo non possa invece divenire uno di questi momenti “a deux”.
Certo oggi la scienza ci dice come l’amore, questo sentimento, travolgente, entusiasmante, doloroso, contrastante, abbia origini più prosaicamente chimiche, organiche, anatomiche (e di questo parleremo nella prossima puntata) ma per ora godiamoci quella marea di “emozioni” che giorni come questi ci portano.

Perché tra mentine sospette di color blu, cene al lume di candela, vecchi tabù e cioccolatini, trovare un buon equilibrio di coppia è ancora una volta questione di amore e dialogo. Anche a San Valentino.

 

“… l’amore seppe allora di chiamarsi amore. E quando sollevai i miei occhi al tuo nome, il tuo cuore, d’improvviso, dispose la mia strada..” Pablo Neruda

 

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Il DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzi:[email protected]

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ultimo aggiornamento: 13-02-2014


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